Il Kaddish, o Qaddish e Qadish (in aramaico קדיש, lett. Santificazione - plurale: Kaddishim), è una delle più antiche preghiere ebraiche recitata soltanto alla presenza di un Minian composto da dieci ebrei o ebree che abbiano compiuto la maggiore età religiosa dei 13 anni per i maschi o 12 per le femmine, età a partire dalla quale ogni ebreo ed ebrea ha il dovere di osservare i precetti della Torah. La parola in realtà designa vari tipi di Kaddish tra loro correlati.

Il tema centrale del Kaddish è l'esaltazione, magnificazione e santificazione del nome di Dio. Nella liturgia ebraica vengono usate differenti versioni del Kaddish funzionalmente come separatori tra sezioni del servizio.

Il termine "Kaddish" è spesso usato come riferimento al "Kaddish del lutto", recitato come parte dei rituali funebri dell'ebraismo in tutti i servizi di preghiera, come anche ai funerali (all'infuori del cimitero – si veda più sotto: Kaddish ahar Hakk'vurah) e ai memoriali. La locuzione "dire Kaddish" si riferisce in modo inequivocabile ai rituali del lutto. Persone in lutto "dicono Kaddish" per dimostrare che, nonostante la perdita, ancora lodano Dio.

Le parole iniziali di questa preghiera sono ispirate da Ezechiele 38:23, visione della grandezza di Dio agli occhi di tutte le nazioni. Il versetto centrale del Kaddish nella tradizione ebraica è la risposta della congregazione: in ebraico יְהֵא שְׁמֵהּ רַבָּא מְבָרַךְ לְעָלַם וּלְעָלְמֵי עָלְמַיָּא‎? ("Sia il Suo grande nome benedetto per tutta l'eternità."), una dichiarazione pubblica della grandezza ed eternità di Dio. Questa risposta è una traduzione aramaica dell'ebraico "ברוך שם כבוד מלכותו לעולם ועד" (Sia benedetto il Suo nome, e il Suo regno è per sempre), che si trova nel Targum di Gerusalemme (יְהֵא שְׁמֵיהּ רַבָּא מְבָרֵךְ לְעָלְמֵי עַלְמִין) (Genesi 49:2 e Deuteronomio 6:4), ed è simile al testo di Daniele 2:20.

Il Kaddish del lutto, il Kaddish del Rabbino ed il Kaddish Completo finiscono con una supplica per la pace ("Oseh Shalom..."), che è in ebraico e somiglia al versetto biblico Giobbe 25:2. Insieme a Shemà e Amidah, il Kaddish è uno degli elementi più importanti e centrali della liturgia ebraica.

Origini

"Il Kaddish è in origine una dossologia conclusiva di un discorso aggadico." la maggior parte è scritto in aramaico che all'epoca della sua composizione originale era la lingua franca del popolo ebraico. Tuttavia non è composto nell'aramaico vernacolare, ma piuttosto in un "aramaico letterario gergale" usato nelle accademie ed è identico al dialetto del Targum.

La versione più antica del Kaddish si trova nel Siddur di Rav Amram Gaon (900 circa). Shira Schoenberg osserva che "la prima menzione di persone in lutto che recitano il Kaddish alla fine di un servizio liturgico è nello scritto halakhico del XIII secolo di Isaac ben Moses di Vienna, lo Or Zarua (letteralmente "Luce è seminata"). Il Kaddish in chiusura di liturgia venne designato col nome "Kaddish Yatom" o Kaddish del Lutto (letteralmente "Kaddish dell'orfano").

Varianti

Esistono varie versioni di Kaddish:

  • Hatzi Kaddish (חצי קדיש) o Kaddish Le'ela (קדיש לעלא) – letteralmente "Kaddish Breve (Mezzo Kaddish)", a volte chiamato il "Kaddish del Lettore"
  • Kaddish Yatom (קדיש יתום) o Kaddish Yehe Shelama Rabba (קדיש יהא שלמא רבא) – letteralmente "Kaddish dell'Orfano", sebbene venga comunemente citato come Kaddish Avelim (קדיש אבלים), il "Kaddish del Lutto", composto dal Kaddish originale
  • Kaddish Shalem (קדיש שלם) o Kaddish Titkabbal (קדיש תתקבל) – letteralmente "Kaddish Completo" o "Kaddish Intero"
  • Kaddish d'Rabbanan (קדיש דרבנן) o Kaddish al Yisrael (קדיש על ישראל) – letteralmente "Kaddish dei Rabbini"
  • Kaddish ahar Hakk'vura (קדיש אחר הקבורה) – letteralmente "Kaddish dopo una Sepoltura", chiamato anche Kaddish d'Ithadata (קדיש דאתחדתא) secondo una delle parole principali di questa variante
  • Kaddish ahar Hashlamas Masechta (קדיש אחר השלמת מסכת) – letteralmente "Kaddish in chiusura di un trattato", cioè ad un siyum (per i sefarditi lo stesso di Kaddish d'Rabbanan), chiamato anche Kaddish haGadol (קדיש הגדול), letteralmente il Grande Kaddish poiché è il Kaddish più lungo.

Tutte le versioni del Kaddish iniziano con lo Hatzi Kaddish (ci sono passi aggiuntivi nel Kaddish dopo una sepoltura o un siyum). Le versioni più lunghe contengono ulteriori paragrafi e sono spesso intitolati secondo le parole principali di tali paragrafi.

Il Mezzo Kaddish è usato per puntualizzare le suddivisioni della liturgia: per esempio, prima di Barechu, dello Shemà e dell'Amidah e dopo le letture dalla Torah. Il Kaddish d'Rabbanan viene usato dopo qualsiasi parte del servizio che includa stralci della Mishnah o del Talmud, dato che il suo scopo originale era quello di chiudere una riunione di studio. Kaddish Titkabbal inizialmente segnava la fine della liturgia, sebbene in epoche successive furono aggiunti altri brani e inni a seguire.

L'articolo della Jewish Encyclopedia sulla voce "Kaddish" cita un ulteriore tipo di Kaddish, chiamato "Kaddish Yahid", o "Kaddish dell'Individuo". Questo è incluso nel Siddur di Amram Gaon, ma è una meditazione che sostituisce il Kaddish, piuttosto che un Kaddish nel senso usuale.

Una particolarità del Minhag (rito) italiano è quella di essere l'unico rituale ebraico con una forma diversa (leggermente abbreviata) di Kaddish (nell'Ytgadal e nell'Ye shelama rabba).

Testo del Kaddish

La seguente tabella include il Kaddish breve, completo, del lutto e del rabbino. Le varianti del Kaddish dopo una sepoltura o un siyum sono date subito dopo.

Testo del Kaddish di sepoltura

Nel Kaddish della sepoltura e quello dopo un siyum secondo gli Aschenaziti,i, le righe 2-3 sono sostituite da:

Recenti aggiunte a Oseh Shalom

In alcuni libri di preghiere recenti – per esempio il Machzor riformato americano – la riga 36 viene sostituita da:

Questo impegno ad estendere Oseh Shalom ai non ebrei sembra essere stata l'iniziativa del movimento ebraico liberale britannico nel 1967, con l'introduzione di v`al kol bnai Adam ("e su tutti i/le figli/e di Adamo"); queste parole continuano ad essere usate da alcune congregazioni nel Regno Unito.

Annotazioni

  • Il testo tra parentesi varia a seconda delle tradizioni personali o comunitarie.
    • Prima della riga 16, "accetta la nostra preghiera con misericordia e favore"
    • Prima della riga 28, "Che il nome di Dio sia benedetto, ora e sempre" Salmi 113:2)
    • Prima della riga 34, "Il mio aiuto viene da Dio, che ha fatto cielo e terra" (Salmi 121:2)
  • Nella riga 1, come annotato su (a), la congregazione risponde "Amen", anche se la parola non è comunemente stampata in gran parte dei libri di preghiera. Questa tradizione di vecchia data e molto diffusa in verità introduce un'interruzione nel versetto, che potrebbe essere travisato, poiché la frase "conforme alla Sua volontà" apparirebbe riferentesi solo a "che Egli ha creato" invece di "Magnificato e santificato".
  • È fatto comune che l'intera congregazione reciti le righe 8 e 9 con un conduttore, come comune è anche che la congregazione includa nella sua recita collettiva la prima parola della riga successiva (riga 10), Yitbarakh. Generalmente si crede che ciò si faccia per prevenire un'interruzione prima che la riga successiva (che inizia con Yitbarakh) venga recitata dal conduttore. Tuttavia questa inclusione di Yitbarakh non è stata sempre attuata. Maimonide e Yaakov ben Asher non la includevano nella recita della congregazione; Amram Gaon, il Gaon di Vilna e lo Shulchan Aruch la includevano.

Tradizioni

Il Kaddish che viene usato nei servizi liturgici dei giorni speciali, è cantato. Esistono varie melodie a seconda delle differenti tradizioni ebraiche e nell'ambito di ciascuna tradizione la melodia può cambiare relativamente alla versione, al giorno della recitazione e anche alla posizione che ha nella liturgia stessa; molte delle persone in lutto lo recitano lentamente e contemplativamente.

  • Cantore del Kaddish Shalem per Shabbat Mussaf
  • Cantore dello Hatzi Kaddish per Yom Kippur

Nelle sinagoghe sefardite l'intera congregazione si siede per il Kaddish, eccetto:

  • durante il Kaddish subito prima della Amidah, dove tutti stanno in piedi;
  • durante il Kaddish del Lutto, quando coloro che lo recitano stanno in piedi e tutti gli altri si siedono.

Nelle sinagoghe aschenazite, la tradizione varia. Molto comunemente, sia nelle congregazioni ortodosse, sia in quelle riformate, tutti stanno in piedi; ma in alcune sinagoghe (specialmente quelle conservatrice e chassidiche), la maggior parte degli astanti si siede. A volte viene fatta una distinzione tra le differenti forme di Kaddish, oppure ciascun fedele sta in piedi o si siede secondo la propria tradizione. Il Kaddish del Lutto nella liturgia viene spesso considerato differentemente dalle altre variazioni, come anche il Kaddish Breve prima del maftir.

Coloro che stanno in piedi recitano il Kaddish piegandosi, secondo certe pratiche, a dati passi della recitazione: di solito alla prima parola della preghiera, ad ogni Amen, al Yitbarakh, al Brikh hu e all'ultimo versetto (Oseh shalom). Allo Oseh shalom è consuetudine fare tre passi indietro (se possibile) poi inchinarsi a sinistra e poi a destra, infine in avanti, come se ci si stesse congedando dalla presenza di un re, nello stesso modo usato per la riga finale (stesse parole) della Amidah.

Requisiti del Minian

Il Masekhet Soferim (in ebraico מסכת סופרים‎?, "Trattato degli Scribi"), una composizione dell'ottavo secolo comprendente leggi ebraiche sulla preparazione dei libri sacri e delle letture pubbliche, afferma al Capitolo 10:7 che il Kaddish può essere recitato solo alla presenza di un minian (almeno 10 uomini). Mentre l'interpretazione tradizionale è che "se il kaddish vien detto in privato, allora per definizione non è kaddish," alcune alternative sono state proposte, tra cui il Kaddish L'yachid ("Kaddish per l'individuo"), attribuito al Gaon del nono secolo Amram bar Sheshna, e l'uso della preghiera kavanah, in cui si supplica gli angeli del cielo ad unirsi alla persona orante "per comporre un minian di cielo e terra".

Kaddish del Lutto

Il "Kaddish del Lutto" (o anche "Kaddish dell'Orfano") viene recitato durante tutte le liturgie di preghiera e in certe altre occasioni. È scritto in aramaico. Prende la forma del Kaddish Yehe Shelama Rabba ed è tradizionalmente recitato varie volte, soprattutto verso la fine del servizio, dopo l'Aleinu e/o ai Salmi di chiusura e/o (di Shabbat) all'Ani`im Zemirot. Dopo la morte di un genitore, figlio, coniuge, o fratello/sorella è tradizione recitare il Kaddish del Lutto in presenza della congregazione quotidianamente per trenta giorni, o undici mesi nel caso di un genitore defunto, e successivamente ad ogni anniversario della morte. La "persona in lutto" che dice il Kaddish sarà chiunque sia presente alla liturgia che abbia l'obbligo di recitare il Kaddish secondo queste regole.

Le tradizioni della recita del Kaddish del Lutto variano notevolmente tra le comunità: nelle sinagoghe sefardite, è consuetudine che le persone in lutto stiano in piedi e cantino il Kaddish insieme. Nelle sinagoghe aschenazite, la tradizione iniziale era che uno degli oranti fosse scelto a condurre la preghiera a nome di tutti gli altri, sebbene ora la maggioranza delle congregazioni abbia adottato la pratica sefardita. In molte sinagoghe riformate, l'intera congregazione recita il Kaddish del Lutto. Questo a volte avviene per ricordare quelle vittime dell'Olocausto che non hanno nessuno che reciti in Kaddish per loro. In alcune congregazioni (specialmente quelle riformate e conservatrici), il rabbino legge una lista dei defunti che hanno l'anniversario in quel dato giorno (o che sono morti durante il mese passato) e poi chiede agli astanti di nominare coloro per i quali sono in lutto. Alcune sinagoghe cercano di moltiplicare il numero di volte che viene recitato il Kaddish, recitando per esempio un Kaddish del Lutto separato sia dopo l'Aleinu e sia dopo ogni Salmo di chiusura. Altre sinagoghe si limitano a dire un Kaddish alla fine della liturgia.

Dire il Kaddish del Lutto era di solito proibito alle donne ortodosse, ma sta ora diventando più comune che lo dicano. Nel 2013 l'organizzazione rabbinica israeliana Bet Hillel ha promulgato una sentenza halakhica che permette alle donne di dire il Kaddish in memoria dei propri genitori defunti. Ephraim Mirvis, un rabbino ortodosso che officia attualmente (2016) in qualità di Rabbino capo delle congregazioni britanniche "United Hebrew Congregations of Great Britain and the Commonwealth", appoggia le donne ortodosse che recitano il Kaddish.

È importante sottolineare che il Kaddish del Lutto non cita affatto la morte, ma anzi loda Dio. Sebbene il Kaddish venga popolarmente menzionato come la "Preghiera Ebraica per i Morti", tale designazione appartiene più accuratamente a una preghiera chiamata "El malei rachamim", che prega proprio per l'anima del defunto:

Esistono inoltre due varianti, per chi muore in guerra e per le vittime dell'Olocausto.

Note

Bibliografia

  • (EN) Cyrus Adler, Kaufmann Kohler, Judah David Eisenstein, Francis L. Cohen, Kaddish, in Jewish Encyclopedia, New York, Funk & Wagnalls, 1901-1906.
  • Jakobson, Issakhar, Netìv Binàh, Sinai, Tel Aviv, 1968, pp. 365–373
  • Levi, Eliezer, Jesodòth haTefillàh, Abraham Zioni, Tel Aviv, 1967, pp. 173–177
  • Pool, David de Sola, The Kaddish, Sivan Press, Gerusalemme, 1909, (3ª edizione, 1964)
  • Wieseltier, Leon , Kaddish, Knopf Doubleday Publishing Group, 2009

Voci correlate

  • Etica ebraica
  • Fede ebraica
  • Lista di preghiere e benedizioni ebraiche
  • Preghiera ebraica
  • Qedushah
  • Sinfonia Kaddish

Altri progetti

  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Kaddish

Collegamenti esterni

  • Riccardo Di Segni, Ulteriori notizie sul Kaddish, su digilander.libero.it. URL consultato il 24 aprile 2016.

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