Il grano bidì o Cappelli o Margherito o Marrone o Mahmoudi (T. durum Desf. var. leucomelan (Alef.) Koern.) è una varietà storica di grano duro siciliano antico insieme al Capeiti, questa varietà si è ben ambientata in Sicilia con la probabile origine da una varietà tunisina detta Jean Rathiafh.

La varietà con le spighe tipiche è stata trovata in diverse località sulle Caronie, presso Noto, Randazzo, tra Cesarò e Troina, presso Valguarnera, tra Santa Caterina e Villarosa. Forme a spiga intermedie tra Bidì e Garigliano sono state rinvenute sui Peloritani, vicino a San Giorgio e Bronte ai piedi del vulcano Etna. In alcune vallate vicine a Castelnuovo e Mussomeli, la coltivazione del bidì è molto uniforme.

Caratteristiche

È una varietà di frumento che fa parte del gruppo dei tetraploidi (possiede 28 cromosomi), fa parte del gruppo dei grani mediterraneum typicum.

Perrino dell'Istituto del Germoplasma - CNR, di Bari, nel 1983 lo descrive così:
«la spiga ha una media lunghezza (8 cm) oblunga.

Il glume è due volte più lungo che largo, giallastro con sfumature nere e/o nere striature, chiglia liscia e leggermente ricurva, becco alquanto ricurvo con una linea nera e lunga da 1 a 2 mm, spalla rialzata predomina ed è prevalentemente di media larghezza.

La cariosside è lunga da 7,5-8,5 mm di lunghezza, ambra o rosso, raramente ellittico traslucido con la sezione trasversale ovale, triangolare o a cuore, profilo dorsale solco normale, talvolta parzialmente gibboso e raramente gibboso da stretto a medio, di media profondità e con bordi arrotondati, tessitura vitrea, pennello corto sottile e poco esteso, scutello ovoidale e lungo.»

È adatto per impasti diretti e ben idratati (55-70%), adatto alla panificazione e per i prodotti da forno salati e dolci.

La varietà secondo Emanuele de Cillis è stata la varietà da cui è stato selezionato il grano Senatore Cappelli; è stata ottenuta per selezione genealogica della popolazione nord-africana “Jenah Rhetifah” o come ritiene il De Cillis, dal Bidi tunisino. Per decenni è stata la coltivazione più diffusa, fino al diffondersi delle varietà più produttive. Essa ha una produttività molto elevata (15 18 q.li x ha).

È una varietà di grano duro che il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, ha iscritto nel Registro nazionale delle varietà da conservazione di specie agrarie e delle specie ortive, con 4 decreti legislativi del 31/03/2018, del 12/01/2019, del 29/10/2020 e del 15/02/2022.

Note

Voci correlate

  • Farina
  • Fornitura di grano per la città di Roma
  • Glutine
  • Grani duri antichi siciliani
  • Malattia celiaca
  • Molitura
  • Pasta
  • Tassonomia del grano
  • Triticum

Altri progetti

Collegamenti esterni

  • Il Bidì, grano siciliano, su YouTube, 6 marzo 2024. URL consultato il 27 aprile 2024.
  • Ricciardi L., Filippetti A., L'erosione genetica di specie agrarie in ambito mediterraneo: rilevanza del problema e strategie d'intervento (PDF), su ciheam.org. URL consultato il 2 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 5 maggio 2015).
  • (EN) Synonyms of Durum Wheat (Triticum durum), su eol.org, EOL - Encyclopedia of Life.
  • (EN) SysTax, www.biologie.uni-ulm.de, su biologie.uni-ulm.de. URL consultato il 2 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2015).

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